
Primi allenamenti, quindi anche le prime esperienze partita per i tuoi Pulcini.
È senz’altro un’ottima idea, mister, cercare di familiarizzare con il modello competitivo riferito alla categoria.
Quanti giocatori?
Quali dimensioni per il campo?
E, soprattutto, è quello che più di tutti può facilitare l’apprendimento dei tuoi ragazzi?
Questo perché nemmeno la federazione sembra avere idee chiare a riguardo. I cambi sono stati parecchi negli ultimi anni.
Solo nella stagione 2014/2015 c’erano ancora tre categorie Pulcini, e per uno di questi il 6c6 era il modello partita.
Ora, dopo sole 4 stagioni, dobbiamo parlare di tutt’altro.
In quest’articolo, troverai innanzitutto le informazioni più aggiornate e attuali per rispondere alla domanda: “come giocano i Pulcini?”. Ma non solo.
È davvero il sistema più adatto all’età?
Quali dati a favore o contro?
Spunti di riflessione necessari, di cui proverò ad offrirti una chiave di lettura. Obiettivo rendere l’esperienza dei bimbi la migliore possibile.
IL MODELLO PARTITA PULCINI
Sulla base del comunicato ufficiale nr. 1 rilasciato dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, l’attuale modello per le partite Pulcini è quello riportato nell’immagine sotto.
La prima cosa che puoi notare è che le categorie (ad oggi due) utilizzano entrambe il 7 contro 7. Una forma competitiva che, dati alla mano, ben si sposerebbe con le necessità dei piccoli calciatori. Piuttosto che il calcio degli adulti, il formato 11 contro 11.
Studi analitici (immagine sotto) hanno infatti constatato un maggior coinvolgimento da parte dei giocatori quando 7 in campo per squadra.
Quindi, a favore dell’apprendimento.
Ci sono anche una serie di regole che contornano l’esperienza partita.
Quella che riguarda per esempio il divieto di retropassaggio, ma anche il pressing sul portiere in questo caso. Perché?
Ovviamente per facilitare la costruzione dal basso.
Un atteggiamento tattico che caratterizza il calcio moderno.
Ma che aiuta anche i giocatori: compattezza di squadra, responsabilità, coraggio, ecc.
Un’altra regola, che però viene spesso snobbata, è quella dell’uomo extra.
In pratica, quando il divario tra le due squadre è 3 gol, quella che sta perdendo può inserire un giocatore in più.
Capirai bene la possibilità di sfruttare il vantaggio numerico.
Ma, in maniera meno palese, questo adattamento può permettere ben altro.
Quello di facilitare i bimbi più in difficoltà.
Che evidentemente per quella partita hanno bisogno di una sfida più semplice, e una spinta extra dal punto di vista psicologico.
Ma anche complicare le condizioni per l’avversario, rendendo il tutto più utile per il loro apprendimento.
RIFLESSIONE SUL 7C7: IL PUNTO DI VISTA TECNICO
A parte quanto detto fino ad ora, siamo sicuri che il 7c7 sia la risposta giusta per l’esperienza partita dei Pulcini?
Dopo i numerosi cambi regolamentari degli ultimi anni, è una domanda più che lecita.
In realtà, sembrerebbe la stessa federazione a contraddirsi.
Nella sua Guida Tecnica, infatti, sono riportati dei dati che mostrano come il 5c5 sia un modello capace di coinvolgere i giocatori ancora di più.
Come puoi vedere dall’immagine sotto, i numeri parlano.
Maggior numero di dribbling per partita, azioni di tiro, passaggi, e contatto con la palla.
Se due indizi fanno una prova, qui siamo ben oltre l’evidenza.
Perché, se si parte dal presupposto che lo stesso discorso vale nel confronto 7c7/11c11, il 5c5 sembra essere ancora più indicato per la categoria.
Quantomeno, per l’apprendimento e l’esperienza che ne potrebbe derivare. Se si guarda, ad esempio, al numero di passaggi riusciti in relazione a quelli totali, sembra che il 5c5 sia più facile.
E, paradossalmente, anche più formativo.
Si sbaglia di più, quindi maggiori possibilità di migliorare, in un processo pedagogico che consideri l’errore come indispensabile.
Mister, mai mortificare per uno sbaglio!
RIFLESSIONE SUL 7C7: IL PUNTO DI VISTA PARTECIPATIVO
C’è un’altra considerazione che credo sia giusto fare.
Un passaggio che spesso manca ai più. Secondo dati della FIGC, gran parte dei bambini si iscrive al calcio intorno agli 8 anni.
Praticamente, a ridosso della categoria Pulcini.
Quindi, l’attività di base accoglie un buon numero di neofiti.
I quali dopo solo un anno di esperienza nel gioco devono giocare il modello partita 7c7.
Sulla base di quanto detto prima, non farebbe una piega preferire un sistema più semplice, come può esserlo il 5c5.
Che possa, in qualche modo, facilitare il percorso di formazione.
Probabilmente, assicurando un’esperienza positiva a più giocatori? E, che potrebbe giovare a tutto il sistema?
Quesiti irrisolti…
L’ANGOLO DEI CONSIGLI
Sulla base di quanto detto, è chiaro che non puoi decidere tu, mister, che tipo di modello partita vuoi adottare. Puoi però facilitare l’esperienza dei tuoi giocatori, adottando una serie di strategie durante la tua attività.
IL GRUPPO
La prima è senz’altro quella di guardare al tuo gruppo. Quanto è pronto?
Giocano tutti da molto, oppure hanno appena iniziato?
Partendo da qui, puoi avere una chiara idea di come comportarti nelle varie situazioni.
IN ALLENAMENTO
Non disdegnare attività diverse in allenamento.
Se pensi che il tuo gruppo non sappia ancora digerire il 7c7, parti da condizioni più facili. Partite 3 contro 3, o 4 contro 4, ad esempio.
Forme di gioco in cui la gestione dello spazio, del tempo, e delle variabili decisionali delle varie situazioni sia meno complessa.
Ovviamente, progredendo nel tempo quanto ritieni i bimbi siano pronti al successivo step.
ESPERIENZE DIVERSE
Lo stesso discorso può vale per gli impegni ‘ufficiali’.
È vero, il campionato caratterizza gran parte della stagione.
Ma, se ritieni possa essere utile, perché non organizzare/partecipare ad attività fuori dall’ordinario?
Tornei 3 contro 3, giornate festival condivise con altre società giocando 2 contro 2 senza portieri, ecc. Hai l’imbarazzo della scelta!
Uno spunto?
Dai un’occhiata a questa bella iniziativa di qualche anno fa…
LA TATTICA
La capacità di gioco dovrà sicuramente essere una priorità della tua programmazione coi Pulcini. Niente di troppo complicato, niente strategie cervellotiche o “Sarriane”.
Ma, senza dubbio, saper stare in campo, mantenere le posizioni e muoversi con equilibrio non possono essere elementi da trascurare.
Per cui cerca di approcciare questa dimensione in maniera specifica e graduale. Quindi, adattata al tuo gruppo.
E progressivamente verso qualcosa di più complesso, favorendo la crescita dei giocatori.
Se all’inizio hai bisogno del sistema 3-3 giocando a 7, perché le due linee possono facilitare una migliore gestione del campo, perché non optare per questa insolita soluzione?
Nessuna te lo impedisce, se è per il bene dei tuoi bambini.
PRATICA DELLE REGOLE
Infine, cerca di considerare le regole della partita, abituando alla sua applicazione anche in allenamento. Se permetti ai portieri di prendere la palla con le mani su retropassaggio.
O sproni ad un pressing ultra-offensivo sui difensori avversari, stai complicando l’esperienza partita dei bimbi.
Potrebbero infatti sentirsi disorientati nel weekend, andando contro quello che sono abituati a fare.
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