
— La nuova stagione è alle porte, e quest’anno i Pulcini sono la tua nuova categoria. Nuova avventura? Alle prime armi con quest’annata? Non sai da che parte cominciare? O semplicemente vuoi migliorare il tuo lavoro con la tua squadretta, non soddisfatto o desideroso di crescere rispetto all’anno passato? Allora sei sulla pagina giusta.
In questo articolo, infatti, proverò a darti tutte le risposte che cerchi in tema Pulcini.
Capire l’età, i bisogni, le aspettative e i desideri di questi bimbi che rincorrono un sogno – sotto forma di un pallone – o che semplicemente vogliono sfruttare un’opportunità, quella di giocare a calcio.
Parleremo di tecnica, tattica, motricità, psicologia, e altro ancora.
Tutti temi appena accennati (sarà obiettivo di questa pagina approfondirli piano piano), ma cosa più importante direttamente associati alla categoria. Per renderli specifici, su misura per i tuoi piccoli campioni.
PULCINI: CHI SONO?
Capire con chi avrai a che fare è sicuramente il primo passo.
La categoria Pulcini considera tutti quei bimbi compresi nella fascia 8-12 anni. Quelli che, per intenderci, frequenteranno la quarta e la quinta elementare.
Sono due annate, questa novità regolamentare degli ultimi anni (erano infatti tre fino a qualche tempo fa). Si identificano quindi i Pulcini 1° anno (8-10 anni) e quelli 2° anno (9-12 anni).
La categoria fa parte della cosiddetta Attività di Base, il settore del calcio italiano che comprende i giocatori fino ai 12/13 anni. Questo è regolato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio, che ne determina e decide attività, norme, ecc. La denominazione ‘di base’ ne attribuisce sicuramente un valore fondamentale. È qui che si formano i giocatori, che si costruiscono le fondamenta non solo dei giocatori del futuro, ma anche e soprattutto di tutto il sistema. Se sei interessato, per approfondimenti ti rimando a questa pagina.
PULCINI: COME IMPOSTARE IL LAVORO?
Dopo aver capito con che bambini andrai a lavorare, è importante che tu abbia chiaro in mente cosa proporre loro. Dovrai avere un piano di lavoro, una filosofia e una metodologia ben precisa, specifica. In altre parole, un approccio che sia su misura per la categoria.
“Muoversi, con competenza tecnico tattica, divertendosi con altri coetanei,
per raggiungere obiettivi comuni”.
Presa direttamente dalla Guida Tecnica della FIGC (2008), in questa frase sono racchiusi tutti i principi che dovrebbero caratterizzare il tuo lavoro coi Pulcini. Vediamoli ora punto per punto:
MUOVERSI
Non so se sia un caso che questa parola sia stata messa all’inizio, quasi a darle immediata importanza.
Il movimento è quello che caratterizza – e lasciami dire deve contrassegnare – questa fascia d’età. I bambini da una parte hanno voglia di muoversi, perché più in generale hanno voglia di sfogarsi, divertirsi, usare l’energia che hanno dentro.
Dall’altra, hanno bisogno di muoversi.
La scuola calcio è, per molti, l’unica opportunità per fare dell’attività sportiva. Dovrai quindi accaparrarti e considerare questa condizione d’attualità, cercando in qualche modo di educarli al movimento.
In pratica, insegnarli a correre, saltare, gestire lo spazio, il tempo, la coordinazione dei movimenti. Ma anche altre importanti capacità come imparare a distinguere destra e sinistra, o riconoscere e reagire a stimoli vari come suoni, colori, ecc.
Il tutto, idealmente, in varie modalità e in maniera specifica, cioè usando il calcio come contesto principale. D’altronde, loro si aspettano di fare questo.
COMPETENZA TECNICO TATTICA
Sarà tuo compito puntare sullo sviluppo e la formazione dei requisiti tecnici e tattici fondamentali del gioco.
Quegli elementi che, durante la partita, permettono di giocarla in maniera efficace.
Ma anche quei requisiti che, quando più adulti, dovranno essere automatici e ben consolidati, permettendo loro di potersi focalizzare sull’apprendimento di capacità più complesse e avanzate.
Perciò, dovrai pianificare allenamenti che migliorino e vadano a formare:
- i fondamentali tecnici: calciare, guidare, ricevere, ecc. cercando di proporli in varie modalità diverse;
- i principi tattici individuali, quei gesti applicati al gioco nelle due fasi, possesso e non possesso: dribbling, tiro, smarcamento, marcamento, ecc.;
- i primi principi di tattica generale, quei riferimenti necessari a giocare in maniera adeguata la partita: ampiezza, profondità, equilibrio.
“DIVERTENDOSI”
Quasi scontato parlarti dell’aspetto ludico, del piacere del gioco, dell’entusiasmo che questo può creare. Le tue proposte non dovranno mai dimenticarsi di questa dimensione.
Sono infatti indiscussi i benefici che un bambino può avere da una condizione emotiva positiva. Sarà facilitato ad imparare, sarà più motivato a farlo, sarà più predisposto e aperto nei tuoi confronti, vedendo in te una figura positiva a cui potersi affidare.
Inoltre, e forse più importante, aumenti in maniera smisurata la qualità della sua esperienza, positiva e quindi quasi una garanzia affinché il giocatore continui a giocare (con indubbi vantaggi per lui, ma anche per la tua società).
“CON ALTRI COETANEI”
L’aspetto sociale inizia a prendere sempre più importanza nella categoria Pulcini.
La psicologia del bambino negli anni precedenti è stata caratterizzata da una forma di egocentrismo quale condizione naturale della sua crescita.
Le cose però stanno cambiando: la scuola, il catechismo, lo stesso calcio, tutti contesti in cui si condivide un’esperienza con gli altri. L’ambiente che i bimbi vivono richiede oramai un cambio, una crescita, una consapevolezza diversa delle relazioni.
Dovrai considerare questa maturazione, facilitandola e assecondandola. Diventano quindi importanti le regole comuni, la trasparenza nei rapporti (trattare tutti allo stesso modo), le opportunità di collaborazione (situazioni di 2c1 ad esempio).
Ma anche la condivisione, come il confrontarsi su quanto imparato, decidere delle regole di un gioco o una tattica da usare.
OBIETTIVI COMUNI
La giusta interpretazione da dare a questa voce è quella che dovrai lavorare per obiettivi, e cercare di farlo insieme ai tuoi bambini.
Dovrai stabilire un tema per ogni allenamento – ovviamente parte di una programmazione più ampia – e cercare di rendere i giocatori parte di questo percorso d’apprendimento. Appunto, comune.
Sentendosi infatti protagonisti attivi della loro esperienza, i bimbi saranno più motivati e facilitati ad imparare. Si renderanno conto che tutto quello che fai è per loro, ma che solo loro sono gli attori principali.
Cerca quindi di coinvolgerli con le domande, nelle valutazioni e nei giudizi su una prestazione, o anche semplicemente chiedendo loro impressioni sull’allenamento.
CONTINUA A SEGUIRCI…
Questo l’identikit dei tuoi piccoli calciatori. Un primo passo nel tuo lavoro con loro. Saranno altri gli argomenti trattati, di varie tematiche. Ma, cosa più importante, sempre dedicati alla categoria Pulcini. Ti invito per questo a rimanere sintonizzato, sbirciando qua e la tra le pagine per cercare di rendere l’esperienza dei tuoi bambini la migliore possibile.
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buongiorno, sono un allenatore Uefa B con 15 anni di esperienza nel settore.
Il mio quesito che vi pongo e: tutto bello sulle attività di base , ma mai si parla dei bimbi che vogliono fare i portieri , non si parla mai di un ruolo cosi delicato ed importante non si e elogia quasi mai questo ruolo, eppure ad oggi qualche bimbo coraggioso si trova , perché trovare un bimbo che si tuffa per prendere pallonate bisogna solo elogiarlo. Allora mi chiedo, perché non si trovano esercizi per loro per rendergli la loro scelta più semplice ed ancora più piacevole. Grazie
Antonio Bufano allenatore uefa B
Ciao esistono dei siti specializzati per i portieri, uno di questo è:
http://www.preparatorideiportieri.com