
Con la stagione che inizia, le regole sono una di quelle cose che non puoi fare a meno di considerare.
Primi allenamenti. Bambini nuovi. E un inevitabile contesto di gruppo da gestire, con le sue dinamiche e i suoi momenti. Avere delle norme che regolano e indirizzano i tuoi giocatori è molto più di una semplice necessità.
Nell’articolo di oggi ti aiuterò a scoprire tutto quello che c’è da sapere sulle regole. Cosa sono, perché sono importanti, e come gestirle nell’attività con la tua squadra.
REGOLE, PER DEFINIZIONE
Spudoratamente presa in prestito da Wikipedia – anche se con qualche licenza di modifica – la definizione di regole è la seguente:
“Norma concernente la condotta dei membri di un gruppo. Prescrive come devono comportarsi gli individui in determinate situazioni”
Abbastanza inequivocabile. Le regole stabiliscono come ogni giocatore potrà e dovrà comportarsi in uno specifico momento dell’attività.
Un esempio classico. Mentre tu parli al gruppo posizionato in cerchio, alcuni giocatori hanno la palla al piede e ci giocano o la muovono, senza prestare la necessaria attenzione. Questo comportamento determina, ne sono sicuro, il tuo massimo stato di irritazione. Oltre a confusione e possibili difficoltà da parte degli interessati nel capire a fondo una spiegazione o una correzione.
Un esempio di situazione classica che può essere ‘regolato’, appunto. Dalle partite agli allenamenti, dal campo agli spogliatoi. Puoi stabilirne per ogni contesto.
PERCHE’ STABILIRE DELLE REGOLE?
Non fermarti all’esempio sopra. I vantaggi di stabilire delle regole vanno ben oltre il semplice garantire l’attenzione del gruppo quando parli.
Più in generale, rendi l’allenamento – o comunque ogni attività – più efficiente e di qualità. Si riducono i tempi, per esempio nei momenti di spiegazione o nelle transizioni tra gli esercizi. La conseguenza di ciò è che l’intensità della sessione rimane alta, con minori momenti morti. Oltretutto, si prevengono situazioni di cattivo comportamento. Basta regolare i comportamenti (esempio: si ritorna in gruppo in non più di 5 secondi).
Poi, si crea un clima di gruppo positivo. Questo, in particolare, se sono gli stessi giocatori a partecipare alla creazione delle regole. E un ambiente positivo per i bimbi crea le basi fondamentali per l’apprendimento. Il tuo obiettivo numero uno, senza dubbio.
Infine, la crescita dei giocatori come persone. Non dimenticare che potranno anche non diventare campioni, ma saranno sicuramente uomini o donne membri della società. E allora perché non cominciare da qui. Nel rispetto delle regole, nell’apprezzarle come condizioni indispensabili per vivere con gli altri. Calcio come scuola di vita, almeno nell’attività di base.
COME “REGOLARE” LA TUA ATTIVITA’?
Seguono ora una serie di consigli su come regolare l’attività con la tua squadra di Pulcini.
C’è da dire, innanzitutto, che stabilire le regole all’inizio della stagione è la scelta più vantaggiosa che potresti fare. Sarebbe molto più complesso decidere di modificare uno standard dopo mesi. Certo, può succedere. Ma per quello che puoi, come per l’esempio sopra, cerca di prevenire le situazioni.
POCHE, MA BUONE
Ricordati sempre che ti stai relazionando con dei bambini. E tutto dovrà essere inevitabilmente adattato alla loro dimensione, soprattutto cognitiva. In parole povere, devono capire quello che ti aspetti da loro. Paroloni complessi o frasi interminabili stile Costituzione della Repubblica Italiana non sembra quindi una mossa vincente.
Piuttosto, pochi semplici parole. Gli hashtag, ultimamente molto di moda sui social. Oppure, se sei più creativo, usando un acronimo (come nell’immagine sotto), associando ad ogni lettera del nome scelto una norma di comportamento. Ricordo una proposta carina discussa in un corso di aggiornamento con la Football Association inglese. Si riassumeva il codice di comportamento in tre termini: Safety, Respect, Fun (tradotto: sicurezza, rispetto, divertimento). Tre parole, facili da ricordare.
OBIETTIVI COMUNI, REGOLE COMUNI
Test di memoria. Dove avevamo già parlato di ‘obiettivi comuni’? Se non ti ricordi dai un’occhiata qui. Ti avevo accennato qualcosa parlando dei principi da considerare nell’approccio con l’allenamento Pulcini. Coinvolgimento dei bimbi nell’attività, renderla loro. Ed ecco che questa cosa ritorna parlando di regole.
Dalla psicologia un paio di assist vincenti. Suggerisce per prima cosa come i bambini che hanno la possibilità di partecipare allo sviluppo delle loro norme di comportamento (comprese di sanzioni e premi) siano più propensi a rispettarle. Poi, che il capire il perché delle regole e come possono essere utili faciliterebbe il loro apprendimento.
Se sono i bimbi a proporre le regole – con il tuo aiuto e guida – sono questi che ne riconoscono in primis l’utilità. Cosa che li facilita, assimilandole prima. Ma anche che li spinge ad impegnarsi ed orientarli verso le stesse. Si sentono di doverle rispettare insomma.
Infine, il tutto contribuirebbe ad un clima più fiducioso e positivo dell’ambiente di gioco e allenamento. Sentono quindi di far parte di un contesto organizzato, e in cui tutti sono trattati allo stesso modo. Perché credono nelle norme che lo regolano. E non potrebbe essere altrimenti.
Associando queste considerazioni a quanto detto prima, puoi essere tu a dettare le linee guida generali (con l’esempio detto prima delle tre parole). Data una traccia, i giocatori dovranno riflettere e dare la loro interpretazione, in quel percorso condiviso di cui è stata stabilita l’importanza.
REVISIONE PERIODICA
Pensare di decidere le regole una volta e poi dimenticarle non è sufficiente. Queste devono essere rivisitate sistematicamente. Nel primo periodo, addirittura, dovrebbero essere il tema dominante l’allenamento. Prima di tutte le questioni tecniche o tattiche.
Dopo la prima fase di assimilazione, ciclicamente o quando l’occasione lo richiede cerca di rinfrescare le regole. Valuta se siano più meno state apprese. Ma anche se debbano essere riviste perché non funzionanti. Sempre coinvolgendo i bimbi. È il loro gioco.
IL CODICE DI COMPORTAMENTO
Un’idea che potresti considerare è quella di realizzare un codice di comportamento. Sulla base delle regole che i tuoi bimbi hanno stabilito, riassumi il tutto in un foglio o documento. Rendi il tutto ufficiale dando ancora più valore alla cosa.
In questo modo, puoi facilitare la rivisitazione delle stesse avendo un ‘pezzo di carta’ da sfoggiare.
Poi, portando a casa le loro regole i bimbi coinvolgono in qualche modo le famiglie. Anche loro sono consapevoli di quello che succede. E, se resi partecipi, possono diventare un ulteriore incentivo per spingere i figli-giocatori a rispettare le regole del gruppo.
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