
Le domande sono oramai una parte essenziale dell’allenamento giovanile, ovviamente Pulcini compresi. Da quando, infatti, si è capito che i giocatori apprendono meglio se coinvolti direttamente nell’esperienza di apprendimento, e non quando è qualcuno a dirgli sempre cosa fare, fare domande è diventata una costante. Ma come fare a sapere quando e come porne di efficaci? Oppure, come assicurare un reale apprendimento?
In questo nuovo contributo d’aggiornamento metodologico, ho deciso di affrontare questo tema di vitale importanza. Lo farò trattando, inizialmente, tutto quello che c’è da sapere per costruire una buona domanda. Infine, ponendo quanto discusso in alcune esercitazioni esempio, dando una nota pratica al tutto.
APPRENDERE ATTIVAMENTE GRAZIE ALLE DOMANDE
Il ‘fare domande per insegnare’ fa parte di una corrente didattica che viene detta normalmente apprendimento attivo.
Attivo si riferisce all’agire del giocatore o bambino, in questo caso protagonista principale del suo imparare. Partecipa, sperimenta, scopre, senza che debba seguire in maniera esatta quanto gli viene detto dal mister.

Sono tre le mie citazioni preferite che più di tutte riassumono questa idea:
“Si riescono ad apprendere i movimenti solo se si è disposti a farlo”
“Apprendere è quello che facciamo quando non sappiamo cosa fare”
“Nel processo di apprendimento, il giocatore dovrebbe essere parte attiva nella costruzione delle abilità, mentre l’allenatore un mediatore, una guida”
Per riassumere, la partecipazione attiva del giocatore permette di rendere la sua esperienza personale e intensa, quindi di imparare.
In questo, è la tua guida, mister, a poter dare quel qualcosa in più. Questo permette ai ragazzi di arrivare ad un livello di apprendimento ancora più alto, dove non potrebbero arrivare da soli. E, grazie alle domande, questo processo può essere messo in atto.
COME FARE LE GIUSTE DOMANDE?
Ovviamente, non tutte le domande possono far scattare il meccanismo dell’apprendimento. Servono caratteristiche e modalità ben precise. Sono due, in particolare, gli elementi che devi tenere in considerazione: cosa domandare, e come farlo.
1. Domande efficaci
Una domanda deve essere innanzitutto efficace, quindi adatta e stimolante un pensiero ragionato nei tuoi giocatori.
Secondo ricerche, l’efficacia si misura sulla base di tre requisiti ben precisi: scarso consenso, possibilità di introdurre dettagli e necessità di attenta valutazione. Una domanda che richiede qualche secondo per trovare una risposta, con quest’ultima abbastanza articolata e diversa nel gruppo, è un quesito di successo. Al contrario, il sì/no condiviso ha poco da insegnare. Quindi preferirai una domanda del tipo: “Riuscite a pensare almeno 2 cose che avete imparato oggi sul controllo di palla?”, invece che “Vi siete divertiti?”.

Ma non è tutto. Perché l’efficacia può essere implementata (o al contrario minimizzata) se consideri o meno altri fattori. Quello che chiedi è quindi:
- Rilevante per i Pulcini? È adatto al loro modo e alle loro capacità mentali e di ragionamento? Attenzione, dunque, alle parole che usi. Per esempio, meglio correre con la palla che guida, per cominciare.
- Semplice abbastanza perché tutti capiscano? O solo alcuni? È fondamentale che tutti abbiano la possibilità di rispondere.
- Relativo all’attività o al gioco appenaprovato? Se non lo fosse, la tua domanda non sostenterebbe l’apprendimento desiderato.
- Relativo all’obiettivo? Come sopra, perché vuoi che tutto sia specifico a ciò che vuoi che imparino.
La soluzione a tutto ciò può essere quella di pianificare le tue domande principali in anticipo! Il “riuscite a pensare ad almeno due cose imparate oggi sul controllo di palla” è un esempio, un quesito da porre per terminare l’allenamento cercando di fissare nella mente quanto imparato.
2. Domandare efficacemente
Non è, però, solo quello che chiediamo a facilitare l’apprendimento. È anche il come una domanda viene posta, e come viene strutturato il processo quesito-risposta che determina ciò.
Per cui, come vuoi che i giocatori rispondano a ciò che gli chiedi? Nel 99% dei casi, chiesto qualcosa i bimbi alzano la mano e provano a rispondere. Ma quanti realmente hanno riflettuto? Oppure, hanno avuto abbastanza tempo per pensare? E ancora, siamo sicuri che tutti si sentano abbastanza coinvolti in questo meccanismo?

Troppi dubbi e perplessità, per un sistema che viene strausato, ma non in grado di ridare altrettanto in termini di efficacia. Perché non provare, allora, questo nuovo sistema:
- Poni una domanda – “Riuscite a pensare almeno 2 cose che avete imparato oggi sul controllo di palla?”
- Dai tempo per pensare e rispondere – “Vi do 15 secondi per pensare le risposte e, quando le avete, ditele alla persona di fianco a voi”
- Chiedi di condividere – “C’è qualcuno che vuole condividere?”
- Accendi un breve dibattito – “Hai un’altra opinione a riguardo? Cosa ne pensi di quanto detto? Vuoi aggiungere qualcosa?”
Sembra un processo abbastanza lungo, ma in realtà non lo è. In un minuto scarso hai infatti la possibilità di far riflettere tutti sulla loro esperienza di gioco. Di rispondere condividendo quanto pensato con un compagno. E, infine, di arricchire quanto personalmente partorito con qualcosa di suggerito da altri, in questo sorta di apprendimento condiviso che sembra essere molto molto potente.
ANGOLO DELLE ESERCITAZIONI
Come inserire tutte queste utili informazioni nelle tue esercitazioni? Questi tre esempi possono fare al caso tuo.
ESERCITAZIONE 1 – GUIDA NELLO SPAZIO

- Numero giocatori: 8+
- Difficoltà: media
- Tempo: 10/15 minuti
- Obiettivo: saper mantenere il controllo del pallone sotto pressione
- Spazio: 20×20
- Materiale: palloni, cinesini
Descrizione: i giocatori sono in coppie, con un pallone per ciascuna. Si gioca un 1 contro 1 in cui l’obiettivo è quello di mantenere il controllo della sfera per più tempo possibile, senza farla prendere al compagno. Ci sono due modi per perdere il possesso: uscire dallo spazio di gioco, o scontrarsi con un’altra coppia. Tutti i giocatori, infatti, condividono lo stesso spazio.
Domanda: “Come potete fare in modo di avere sempre il pallone con voi?” Possibili risposte: non calciarlo troppo lontano o forte, toccarlo piano, tenerlo sempre vicino ai piedi, ecc.
Varianti/Progressioni: un giocatore segna un punto ogni 5 tocchi consecutivi sulla palla; aumentare o diminuire numero tocchi limite per segnare un punto.
ESERCITAZIONE 2 – PORTICINE COLORATE

- Numero giocatori: 8+
- Difficoltà: facikemedia
- Tempo: 10/15 minuti
- Obiettivo: saper alzare lo sguardo e cercare spazio con la palla al piede (guida della palla)
- Spazio: 20×20
- Materiale: palloni, cinesini
Descrizione: i giocatori sono in coppie, con un pallone ciascuna. Lo spazio di gioco è cosparso di porticine colorate, spazi compresi tra due cinesini dello stesso colore. Ogni coppia gioca un 1c1. Il giocatore in possesso segna un punto ogni volta che riesce a guidare il pallone attraverso una porticina. Se il compagno gli ruba palla, tenterà di fare lo stesso.
Domanda: “Cosa dovete fare per sapere/vedere dove si trova la porticina successiva per segnare?” Possibili risposte: alzare la testa, guardare avanti, ecc.
Varianti/Progressioni: ogni giocatore seleziona uno o più colori corrispondenti alle porticine dello spazio, e potrà segnare solo passando attraverso quelli scelti; aumentare o diminuire numero di colori scelto; ridurre o aumentare dimensione porticine.
ESERCITAZIONE 3 – COMBINAZIONE DI TOCCHI

- Numero giocatori: 8+
- Difficoltà: facile
- Tempo: 10/15 minuti
- Obiettivo: saper combinare tra loro più superfici del piede per controllare il pallone (dominio)
- Spazio: 15×15
- Materiale: palloni, cinesini
Descrizione: ogni giocatore è in possesso del pallone, e lo guida nello spazio cercando di mantenerlo sotto controllo. Ogni 5 tocchi, è richiesto di cambiare la superficie del piede usata per toccare la sfera. Esempio: 5 tocchi interno, 5 tocchi esterno, ecc.
Domanda: “Come è possibile combinare tra loro le varie parti del piede utilizzabili per controllare la palla? Pensatene almeno 3… Possibili risposte: suola-interno, suola-esterno, suola-tacco, ecc.
Varianti/Progressioni: i giocatori ogni 5 tocchi, provano ad inserire le combinazioni che essi stessi hanno suggerito; inserire difensori che provano a portare pressione.
Buono