L’ISTRUTTORE- ALLENATORE IDEALE NELLA CATEGORIA PULCINI

ISTRUTTORE IDEALE PULCINI.

Nell’articolo di oggi cercherò di definire con te le caratteristiche dell’istruttore/allenatore ideale per la categoria Pulcini.

L’obiettivo sarà quello di dare forma alla tua figura, attribuendogli quella serie di attributi ed elementi che si sposano perfettamente con l’annata in questione.

Ti avviso già.

Non sarà il solito elenco.

Piuttosto, un percorso per auto-definirti. Rispondendo alle varie domande che ti porrò sarai tu, leggendo, a capire man mano cosa contraddistingue un buon allenatore/istruttore, e se rispecchi o meno questo standard.

COME TI CHIAMI?

Non ti sto certamente chiedendo di dirmi come ti chiami.

Ma darsi un nome è già un passo importante. Forse il principale, quello con cui iniziare.

E non è così scontato, perché già da qui puoi delineare la tua identità di mister. Sono sicuro che sei una persona che si aggiorna, e ne avrai lette di ogni.

Personalmente non amo:

  • Allenatore – credo sia un’altra cosa, troppo legato all’aspetto sportivo. Al calcio dei grandi. La categoria Pulcini merita decisamente di più.
  • Istruttore – forse quella che più non mi piace. Non stiamo cercando di istruire nessuno, c’è dell’altro.
  • Educatore – non devi senz’altro sottovalutare la dimensione educativa, ma si allontana troppo dalla sfera sportiva. Serve un compromesso.
  • Insegnante – non credi che i tuoi piccoli calciatori non ne vogliano sapere di scuola quando sono al campo?

Ecco che allora che ti suggerisco la definizione di FORMATORE. Presa in prestito dal compianto Horst Wein (definito da molti “allenatore degli allenatori”), è quella che più rende l’idea di quello che dovresti essere. E quello che devi fare, ovvero formare giocatori e persone.

Dovrai infatti trasmettere nozioni, ma anche e soprattutto abilità, competenze e valori.

PERCHE’ LO FAI?

Capire perché ti stai impegnando in questa avventura, e con questo gruppo d’età, è determinante. Rispecchia davvero le tue motivazioni? È quello che vuoi? È necessario partire con il piede giusto, sentendo quest’esperienza tua.

È più una questione psicologica, per cercare dentro di te le giuste convinzioni. Passione, divertimento, piacere, interesse possono essere sicure spinte interiori.

Se invece lo stai facendo solo per soldi, perché te l’hanno chiesto, o perché hai dovuto sostituire qualcuno…forse devi cercare altro.

CHI SEI?

Capire chi sei ha la sua fetta di importanza, più di quanto credi forse. Aiuta infatti a definirti come allenatore – pardon, formatore – e suggerendoti qual è la tua filosofia. Ancora non ti ho convinto?

Pensa a te, alle tue prime volte da mister.

Sono sicuro che le tue prime proposte fossero basate sulla tua esperienza da calciatore (se ne hai avuta una, a qualsiasi livello).

Se leggi le storie di alcuni tuoi colleghi, anche quelli meno famosi, ti accorgerai che è così. “Una fila di giocatori dietro ad una palla, e tiri in porta”.

Perché? Perché è stato parte della tua esperienza nel mondo calcio.

Questo per dirti che il tuo vissuto, il tuo passato, il tuo background hanno un’influenza importante.

E in maniera più o meno rilevante influenzano quello che fai. Io per esempio, adoro proporre giochi, far divertire e lasciare che i giocatori apprendano dal contesto di gioco in maniera quasi indiretta. Perché?

Forse perché è quello che piacerebbe fare a me come giocatore.

Ho perché ho maturato delle teorie in merito, sia studiando che vivendo il gioco sulla mia pelle. La mia convinzione, il mio essere, influenza il mio lavoro.

Per cui ti suggerisco: guardati dentro, capisci chi sei per definire la tua figura e il tuo metodo.

DOVE LO FAI?

Capire il contesto. Un buon allenatore/formatore è colui che riesce a percepire le caratteristiche dell’ambiente in cui lavora, cercando di renderle parte del proprio lavoro.

Perché l’ambiente definisce le aspettative dei genitori e delle famiglie.

Perché suggerisce gli obiettivi della società, e il tipo di approccio ideale.

Una società che ha uno stile elitista, quindi con selezione marcata dei giocatori, avrà un’aspettativa alta in termini di atteggiamento, proposte, professionalità, ecc.

Al contrario una società di parrocchia, in cui l’approccio dovrebbe essere molto più informale e, con tutto il rispetto, meno esigente.

Cerca quindi di capire dove ti trovi, e in conseguenza con chi ti troverai ad operare, adattando il tuo modus operandi.

allenatore ideale

PRINCIPI FONDAMENTALI PER UN ALLENATORE

A prescindere dagli aspetti sopra citati, ci sono delle regole adatte universalmente. Queste dovrebbero essere parte integrante dell’equipaggiamento di ogni formatore di un gruppo Pulcini.

Sono per lo più caratteristiche che dovrai avere per aumentare la qualità del tuo lavoro

1.EMPATICO

Cercare di cogliere informazioni ed emozioni senza che queste vengano chiaramente espresse. Anticipa le situazioni, calati nella psicologia e nello stato d’animo dei tuoi bimbi per essere sulla loro stessa lunghezza d’onda.

2.PAZIENTE

Fondamentale. Senza sarebbe inutile solamente intraprendere questo viaggio. Dovrai essere perseverante, perché l’apprendimento richiede tempo. Non stancarti mai di aiutare, ripetere, capire e ascoltare.

3.COMPETENTE

Dovrai conoscere il gioco, e i suoi elementi principali. Dovrai informarti sulle caratteristiche dei bambini, della categoria e dell’età. Informati, aggiornati, studia. Ma dovrai anche essere in grado di fare, dimostrare, essere quindi tu, un po’, calciatore guida.

4.PROFESSIONALE

Non è il tuo lavoro molto probabilmente. Ma ciò non esula dal fatto che i giocatori e le loro famiglie contano su di te. Hai preso un impegno: mantienilo. Sii puntuale, disponibile, e presente più che puoi. Ti assicuro che il solo esserci, contribuisce a creare un buon ambiente di lavoro e gioco.

5.COERENTE

Sarai la guida di un gruppo, formato da bambini e dai loro genitori. Pretendi, stabilisci regole, vincoli e limiti. Ma allo stesso tempo dovrai essere tu il primo a doverle rispettare.

allenatore ideale

6.VIGILE

Dovrai essere sempre sul pezzo. Dovrai assicurare e trasmettere sicurezza, aspetto sempre più importante in un contesto organizzato.

7.ATTENTO

Dettagli. Fanno la differenza. Per questo dovrai sapere sempre cosa osservare. E non sto solo parlando di aspetti tecnici. Pensa più in grande. Un atteggiamento, un gesto sbagliato, tutti sentori che c’è qualcosa che non va su cui devi intervenire.

8.COINVOLGENTE

Quello che proponi e come lo fai rappresentano il 95% delle tue possibilità di successo con il tuo gruppo. Un atteggiamento che sappia rendere tutti partecipi ed entusiasti di quello che fanno. Fagli amare il gioco. Fagli godere il suo tempo. Rendi la loro esperienza indimenticabile.

9.TRASPARENTE

Dovrai cercare di essere sempre sincero, sia coi giocatori che con le famiglie. Dovranno percepire in te una figura di cui fidarsi, e su cui possono contare.

10.ORGANIZZATO

Partite, allenamenti, trasferte, tornei, ecc. Eventi nei quali sei tu la guida, il responsabile. In ognuno di questi devi trasmettere sicurezza e organizzazione. Questo rende il tuo ambiente di lavoro professionale, aspetto percepito positivamente dalle famiglie, ma anche dai bambini.
Inoltre, una sessione di allenamento organizzata al meglio può far la differenza. Poche pause, intensità sempre alta, zero possibilità di perdersi. In altre parole, l’allenamento ideale.

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